Randagi: condanna a 6 anni e 2 mesi per l’ex sindaco di Scicli

Si è concluso il processo di primo grado sulla vicenda dei cani randagi che a Scicli, in Sicilia, aggredirono prima un bimbo di 10 anni -uccidendolo- e pochi giorni dopo una turista tedesca che faceva jogging di buon mattino sulla spiaggia di Sampieri, ferendola gravemente.

Sotto processo diversi soggetti dell’Amministrazione Pubblica ma, all’esito del procedimento, sono stati condannati solo due degli imputati: il Sindaco del tempo, Giovanni Venticinque, ed il custode dei cani, l’anziano Virgilio Giglio. Al primo la condanna più pesante: sei anni e due mesi di reclusione oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici; il secondo è stato invece condannato a quattro anni e sei mesi –con interdizione di cinque anni dai pubblici uffici.

I due condannati, insieme al Comune di Scicli, dovranno inoltre risarcire circa un milione e 400 mila euro alle vittime, costituitesi parti civili durante il procedimento.

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Noi abbiamo affrontato il tema della responsabilità civile per i danni causati dai randagi, ma il concetto alla base è lo stesso:

“la pubblica amministrazione è responsabile dei danni riconducibili all’omissione dei comportamenti dovuti”.

Ossia: la Legge attribuisce alla Pubblica Amministrazione il compito di adottare i provvedimenti e le cautele idonee a rimuovere ed eliminare il potenziale pericolo rappresentato dai cani randagi. Pertanto il Comune e la Asl non sono sempre responsabili, ma lo diventano se non attuano quanto necessario a monitorare ed arginare il problema.

Dato l’esito del procedimento di primo grado, risulta evidente che, a Scicli, il Sindaco non abbia attuato alcuna misura necessaria a monitorare ed arginare il problema, poi sfociato nelle aggressioni per le quali si è proceduto.

Ribadiamo dunque quanto già sottolineato: se vi sentite minacciati dalla presenza di cani randagi nel vostro territorio, sollecitate il Comune e la ASL competente affinchè si adoperino per riportare in sicurezza la zona, ribadendo che la responsabilità per tutti i danni causati dalla loro inerzia è indubbiamente a loro ascrivibile.

Per informazioni: info@avvocatoanimali.it

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