Lainate e la multa a chi ha salvato un cane
È difficile, al nord Italia, trovare cani vaganti in città: il randagismo praticamente (e fortunatamente) qui non esiste. Solitamente se si vede un cane che corre nel traffico delle città è un cane smarrito, scappato o perso da qualcuno. Ma paradossalmente è qui che chi ha salvato un cane, ha preso una multa.
Se succedesse a voi, di trovare un cucciolo vagante, cosa fareste? La protagonista pensionata della vicenda di oggi ha prontamente agito riuscendo a restituire il cane alla legittima padrona, ma il giorno dopo è arrivata una multa per entrambe.
Il caso: la multa a chi ha agito volendo fare del bene
Il 27 Settembre 2018 Adriana Scicolone, pensionata 68enne di Lainate (MI), fuori dalla sua abitazione ha notato un cane vagante che gironzolava tra i marciapiedi e le strade della città. Preoccupata, non volendo che l’animale potesse fare “una brutta fine”, la donna ha cercato di avvicinarlo offrendogli del cibo.
Fortunatamente il cane, un bastardino di 17 anni molto docile, si è lasciato avvicinare cosicché la sig. Scicolone ha potuto legarlo per non farlo allontanare. La signora ha poi prontamente contattato la polizia locale segnalando la presenza e l’appena avvenuta cattura dell’animale.
Fortunatamente la polizia non ha fatto in tempo ad intervenire poiché, pochi minuti più tardi alla telefonata, è sopraggiunta sul luogo potendo riabbracciare il proprio animale la padrona del cane che era scappato e che abitava poco distante, una 76enne alla disperata ricerca del suo cagnolino, smarrito poco prima.
La sig. Scicolone ha poi provveduto a contattare i vigili segnalando la lieta notizia.
La sorpresa, però, arriva il giorno successivo: entrambe le donne sono state convocate al comando dei vigili per essere multate.
La multa per la proprietaria del cane sanzionava la sua negligenza ed il fatto di averlo perso di vista mentre, per la sig.ra Scicolone, la multa sanzionava la violazione dell’art. 66 del regolamento comunale di polizia urbana secondo il quale “è vietato catturare animali randagi e/o vaganti fatte salve le catture effettuate, per finalità sanitarie o altro, dal personale del servizio incaricato dal Comune o dall’azienda USL”.
Inutile descrivere la perplessità e l’amarezza delle donne, in particolar modo della sig.ra Scicolone e della sua famiglia che, dopo aver provveduto immediatamente al pagamento della sanzione, hanno voluto rendere nota la storia pubblicando la vicenda ed una fotografia del verbale della multa su FaceBook.
Il post, che in poco tempo è diventato virale con migliaia di condivisioni e centinaia di commenti, è arrivato anche all’occhio del sindaco il quale ha provveduto a telefonare alla famiglia Scicolone porgendo le proprie scuse per quella multa ingiusta.
La multa, si vuole evidenziare, è pari al costo di Euro 103,00 e fa riferimento alla violazione di quello che potremmo definire, ormai, un articolo piuttosto obsoleto visto l’inesistenza di randagismo di queste zone.
Il sindaco di Lainate non giustifica la multa e chiede scusa
“Come amministrazione non abbiamo potuto fare altro che prendere atto dell’applicazione rigorosa di un regolamento che in effetti esiste, ma ho telefonato alla signora per porgere le mie scuse. Tra l’altro lei ha subito pagato la contravvenzione, senza fare ricorso, e questo ci ha tolto ogni margine di manovra. – spiega Alberto Landonio, sindaco di Lainate – Non voglio che si ripetano episodi del genere e quindi mi sono impegnato a cambiare il regolamento, che tra l’altro avevamo già intenzione di modificare perché ormai è desueto, dato che risale alla metà degli anni Novanta.
All’epoca capitava piuttosto spesso di veder circolare dei cani randagi nelle nostre zone e quella norma serviva per evitare che persone senza le giuste competenze e attrezzature cercassero di bloccarli, correndo rischi e mettendo in pericolo gli animali. Prenderemo spunto da quanto successo per riformare le norme”.
Per ulteriori informazioni su questo argomento, non esitare a scriverci a info@avvocatoanimali.it
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