La Sicilia contro il randagismo: approvata una legge ad hoc
Quello dei cani randagi è un fenomeno che, specialmente in alcune zone del sud Italia, affligge molti paesi e campagne. Forse è capitato anche a qualche lettore di imbattersi in uno o più cani di nessuno, spesso affamati e bisognosi di attenzione, altre volte selvatici e terrorizzati dall’uomo. Migliaia di volontari si adoperano ogni giorno per cercare di arginare un disastro che, per essere fermato, impone però un intervento molto più incisivo da parte dello Stato. Proprio per cercare di limitare il randagismo la Sicilia ha approvato un disegno di legge ad hoc, che impone nuove regole anche ai proprietari di cani: vediamo insieme di cosa si tratta.
La legge siciliana contro il randagismo
L’Assemblea Regionale della Sicilia ha recentemente approvato un disegno di legge per la tutela degli animali a quattro zampe e la prevenzione del randagismo. Suddiviso in 31 articoli, il provvedimento tra le altre cose prevede il blocco dell’esportazione massiva nei canili da una regione all’altra, l’istituzione di un garante dei diritti degli animali, la realizzazione di nuovi rifugi sanitari pubblici in ogni provincia siciliana, facendo particolare attenzione alla distinzione tra strutture di rifugio e quelle di ricovero.
Sotto il punto di vista economico, verranno predisposti aiuti economici da fornire ai comuni per tutelare il benessere degli animali da un lato, e la pubblica incolumità dall’altro, così da poterli mettere in sicurezza senza che, ad esempio, siano causa di incidenti stradali. Inoltre, per incentivare la regolarizzazione dei cani domestici, ai padroni verrà concesso un contributo di solidarietà per ciascuna iscrizione all’anagrafe canina e verrà istituito l’obbligo di registrazione in una banca dati contestuale alla microchipattura. Saranno gli stessi comuni a gestire e trattenere le sanzioni riscosse dai padroni che non rispettano la legge, ad esempio dalle multe per la mancata raccolta delle deiezioni dei cani o quelle derivanti dal maltrattamento di un animale.
I padroni dovranno pulire anche la pipì dei cani
Per quanto riguarda le norme igieniche è previsto che i padroni di cani siano tenuti a portare con sé, ogni volta che portano a spasso Fido, una bottiglia d’acqua per pulire la sua pipì, oltre a raccogliere i le sue deiezioni se avvenute in strada.
Infine, il disegno di legge prevede che i cani randagi accalappiati vengano sterilizzati presso i rifugi convenzionati e dotati degli spazi e della strumentazione necessaria, per poi essere trasferiti subito dopo nei ricoveri o nei parco-ricoveri per essere adottati. La Sicilia ha annunciato che porterà avanti campagne mediatiche per sensibilizzare i cittadini su questo delicato argomento, al fine di prevenire il randagismo e l’abbandono.
Per ulteriori informazioni scriveteci su info@avvocatoanimali.it
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