Nuova proposta di legge per punire l’abbandono di animali
Notizia recente e interessante riguarda la nuova proposta di legge volta a punire l’abbandono di animali.
Per chiarire meglio: una legge esiste già, ma una riforma è auspicabile al più presto, al fine di un netto inasprimento delle pene contro chiunque si renda autore di tali reati e di una estensione dell’area delle tutele destinate agli animali domestici.
Tale proposta di legge, appena presentata in Parlamento e assegnata alla Commissione Giustizia della Camera, ambisce a modificare l’attuale testo dell’art. 727 del codice penale in materia di abbandono di animali.
L’articolo in questione prevede che “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 fino a 10.000 euro.
Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”.
La necessità di riformare la previsione dell’articolo in oggetto è spiegata chiaramente nella relazione al testo, firmata dall’Onorevole Matarrese, in cui si legge che “la norma si rivela nei fatti ancora poco incisiva in termini di intimidazione e deterrenza poiché se la pena massima per l’arresto limitata a un anno sembra ragionevole, altrettanto non può dirsi per la sanzione pecuniaria che parte da un valore che, anche nel comune sentire, non è adeguatamente commisurato al tipo di reato commesso”.
Di conseguenza, la nuova p.d.l. è propensa a lasciare immutata la parte di testo che dispone la pena dell’arresto fino a un anno, ma intende raddoppiare l’attuale cornice edittale prevista per l’ammenda portandola da un minimo di 2.000 a un massimo di 20.000 euro e introdurre un nuovo comma al fine di disporre due pene accessorie.
Detto della volontà di raddoppiare l’ammenda per gli autori del reato di abbandono di animali, la nuova proposta di legge prevede, come prima pena accessoria conseguente alla sentenza di condanna, che le spese siano disposte a carico del soggetto che abbandona l’animale e, in particolare, la possibilità per il Giudice di disporre l’obbligo per il condannato “di provvedere al soggiorno e al sostentamento alimentare e sanitario dell’animale presso un’adeguata struttura pubblica o privata fino al successivo affidamento”.
La motivazione alla base della suddetta proposta è fatta presente dagli stessi firmatari, in quanto confermano l’adeguatezza della pena soprattutto in considerazione del fatto che tende a ridurre le risorse pubbliche impiegate per la gestione degli animali nelle strutture che li ospitano.
Infatti, secondo recenti dati statistici, in Italia ciascun comune dotato di canile sul proprio territorio spende in media circa 1.000 euro annui per il sostentamento di ciascun cane ospitato.
Tale dato deve essere rapportato anche con il numero di ospiti presenti nei vari canili sparsi sul territorio italiano, di cui si contano circa 200.000 unità.
La seconda sanzione accessoria che la proposta di legge chiede di introdurre nel nuovo comma dell’art. 727 c.p. è il divieto di detenere altri animali.
In particolare, tale disposizione mira ad introdurre la possibilità per il Giudice di disporre, nei confronti del reo, il divieto di detenzione di qualsiasi altro animale per un periodo di due anni.
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