gatto incastrato in una bottiglia

Gatto incastrato in una bottiglia, ma i volontari lo salvano

Gatto incastrato in una bottiglia di plastica: sono due i casi nazionali che hanno visto due gatti vittime di qualche ignoto, che li ha bloccati con dello scotch adesivo e lasciandoli agonizzanti e terrorizzati per giorni. Il primo caso avvenuto ad agosto a Verona, il secondo pochi giorni fa a Roma: per fortuna, in entrambe le situazioni, i gatti sono stati soccorsi e salvati.

Gatto incastrato in una bottiglia: i fatti

A Roma pochi giorni fa un gatto è stato avvistato con il muso incastrato in una bottiglia di plastica tagliata a metà: sono passati almeno 9 giorni dal momento del primo avvistamento a quando dei volontari sono riusciti a liberare il povero animale. Per 9 giorni non ha potuto mangiare, respirando a fatica. Dopo la prima denuncia, un’associazione animalista si è immediatamente messo sulle tracce del povero felino, randagio, ma appartenente ad una colonia regolarmente censita nella Capitale. Quando hanno trovato il gatto, hanno scoperto che il collo della bottiglia era stato inoltre assicurato con dello scotch adesivo, in modo che il gatto non potesse liberarsi da solo. Ci sono voluti diversi giorni di avvistamenti e appostamenti, ma fortunatamente i volontari sono riusciti nel loro intento, lasciando poi libero il piccolo micio che è fuggito a gambe levate non appena gli è stato possibile.

Ora è caccia all’uomo

Si cerca ora di capire chi abbia potuto compiere un gesto tanto grave quanto deplorevole. La richiesta di Emanuela Bignami, responsabile randagismo dell’associazione Animalisti Italiani, ha affermato che questo fatto rappresenta un segno di pericolosità sociale diffusa (soprattutto se posto in essere da minorenni), spesso sottovalutata dalle istituzioni. La richiesta lanciata dai volontari è che ora si cerchino i responsabili di questo gesto, affinché vengano messi pienamente di fronte alle proprie responsabilità.

Chi ha realizzato questa violenza gratuita potrebbe risponderne anche penalmente: secondo l’art. 544 ter c.p. relativo al maltrattamento di animali, “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5000 euro a 30000 euro”.

Per ulteriori informazioni su questo argomento, non esitare a scriverci a info@avvocatoanimali.it

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