Collare a strozzo: il Comune di Milano vota no

I giorni scorsi ha fatto molto discutere la proposta del Comune di Milano di imporre un patentino per i proprietari di cani di razze “potenzialmente pericolose”, utile per imparare a gestire i propri animali. Altrettanto discussa è stata la proposta, approvata a inizio settimana, di vietare l’utilizzo del collare a strozzo, strumento utilizzato per condurre il cane al guinzaglio e che si stringe attorno al collo del cane senza fermarsi, teoricamente fino al punto di poterlo strozzare.

È maltrattamento usare il collare a strozzo?

L’utilizzo di per sé dello strumento del collare a strozzo, se in mano a persona capace di utilizzarlo, non configura il reato di maltrattamento, se usato nel totale rispetto del cane e senza provocargli dolore o stato di sofferenza. Ricordiamo infatti che il reato di maltrattamento disposto dall’art. 544 ter c.p. dispone che “Chiunque, per crudeltà o senza necessità , cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.

La ratio del divieto di questo strumento è proprio quella di voler evitare che padroni inesperti utilizzino un collare a strozzo senza le capacità per farlo, provocando sofferenza agli animali legati al guinzaglio, costretti a camminare senza riuscire a respirare come dovrebbero.

Deroghe al divieto

Nel testo del Consiglio Comunale vengono menzionate delle deroghe al divieto del collare a strozzo:

• Per chi necessita dell’utilizzo di questo strumento nei casi di adempimento di un proprio dovere, come per le forze dell’ordine o di soccorso;
• per ragioni di sicurezza;
• per tutela dell’incolumità pubblica;
• in caso di necessità.

In caso di mancato rispetto del divieto, i cittadini colti in flagrante non verranno multati, ma dovranno dimostrare la reale necessità di utilizzare lo strozzo.

Il divieto entrerà in vigore a partire da sei mesi dopo l’entrata in vigore del nuovo regolamento comunale.

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