Certificazione anagrafica per animali domestici
Su Quattro Zampe di Giugno è uscito il nostro articolo “Animali di famiglia” sulla proposta di legge dell’on. Michela Brambilla di certificazione anagrafica per i pet.
La proposta di legge: cani e gatti nello stato di famiglia
Il 23 marzo 2019 è stata presentata in commissione giustizia della Camera la proposta di legge n. 86, presentata dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla (FI) e relativa all’inserimento degli animali d’affezione nella famiglia anagrafica.
L’obiettivo è quello di sopperire alla grave carenza che ad oggi caratterizza il nostro codice civile. Gli animali d’affezione, infatti, sono ancora considerati come “beni mobili” e come tali vengono trattati, senza che venga minimamente considerato il legame affettivo che si crea tra questi esseri viventi e senzienti e la famiglia in cui sono inseriti e benvoluti.
La proposta di legge per dare agli animali l’importanza che meritano
Il disegno di legge, intitolato “Disposizioni concernenti l’indicazione degli animali di affezione nelle certificazioni anagrafiche”, parte dall’enunciazione di dati statistici e da una breve analisi della società moderna, per richiedere la giusta considerazione di questi esseri viventi prevedendo il loro inserimento nella famiglia anagrafica.
I dati del rapporto Eurispes 2018
La proposta di legge evidenzia come circa 3 italiani su 10 (il 32, 4%) convivono con un animale domestico. Si tratta nella maggior parte dei casi di cani (63,3%) e di gatti (38, 7%). I dati mostrano come nel tempo sia mutata la sensibilità nei confronti degli animali d’affezione, ritenuti oggi parte integrante della famiglia.
La proposta di legge mira a far sì che il legislatore da un lato tenga presente questi dati, dall’altro tenga conto anche di alcuni recenti pronunciamenti della magistratura, la quale è riuscita, in alcuni casi, a dare rilievo al legame affettivo che spesso lega questi animali ai propri padroni. Si vedano in tal senso le numerose pronunce inerenti a separazioni o divorzi recanti disposizioni specifiche in merito all’affidamento dell’animale domestico, o al recente caso del dipendente romano al quale sono stati concessi permessi retribuiti per prendersi cura del proprio cane malato, come se si trattasse di un vero e proprio membro della famiglia.
L’inserimento nella famiglia anagrafica e il censimento degli animali d’affezione
La proposta di legge ricorda che il regolamento anagrafico della popolazione residente (di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989 n. 223), definisce il concetto di « famiglia anagrafica » quale formazione costituita da persone che coabitino e siano legate da vincoli di matrimonio, unione civile, parentela, affinità, adozione, tutela e anche solo da « vincoli affettivi », nonché quello di « convivenza anagrafica » quale insieme di persone normalmente e abitualmente coabitanti nello stesso comune per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena e simili.
Gli innovativi articoli proposti sono i seguenti:
- articolo 1 “Inserimento degli animali di affezione nella famiglia anagrafica”: si propone che della famiglia anagrafica possano fare parte gli animali registrati alle anagrafi territoriali degli animali di affezione. Da ciò derivano oneri di comunicazione (sia di intestazione che del decesso dell’animale) in capo al responsabile delle dichiarazioni anagrafiche, ossia ciascun componente della famiglia.
- Articolo 2 “Censimento degli animali d’affezione”: si propone che nel censimento della popolazione e delle abitazioni di cui all’articolo 15, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, realizzato dall’ISTAT con cadenza annuale, siano rilevati i dati relativi agli animali di affezione registrati nella famiglia anagrafica.
Ora non ci resta che aspettare e sperare che la proposta di legge venga approvata, per un piccolo grande passo verso un maggiore rispetto e riconoscimento di questi animali.
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