Cane in giardino sempre: per la Cassazione è reato
Riproponiamo qui un nostro articolo pubblicato sul mensile Quattro Zampe di gennaio.
Che senso ha decidere di prendere un cane per lasciarlo costantemente ed inesorabilmente in giardino, senza occuparsene, senza attenzioni e senza le cure che, con gli anni, possono servirgli? Nessuno.
Inutile dire, però, che per quel cane questa vita potrebbe essere un’atroce sofferenza.
Un cane che passa la vita da solo in giardino, non potrà mai essere felice. Un cane in giardino, solo in giardino, non è felice.
Il caso a Thiene del pastore tedesco abbandonato in giardino
La Corte di Cassazione a Settembre 2018 si è pronunciata per condannare un uomo di Thiene (VI), reo di non essersi mai preso cura del proprio pastore tedesco, denunciato dai vicini per il cane in giardino perennemente. I giudici accusano l’uomo di aver inflitto gravi sofferenze al proprio cane, lasciandolo in cattive condizioni di salute e abbandonato in un giardino lontano da casa.
Il proprietario, infatti, andava a trovare così poco spesso il proprio cane da non essersi neppure accorto delle precarie e difficili condizioni di salute dell’animale.
In base a quanto raccontato dai testimoni nell’arco del processo di merito, il povero pastore tedesco abbandonato a sé stesso, lontano da ogni affetto e cura, non si reggeva sulle zampe, emanava cattivo odore, aveva macchie di sangue sul corpo, otite e piaghe da decubito nel ventre.
In base a queste dichiarazioni, i giudici hanno condannato l’uomo per abbandono di animali, disciplinato dall’art. 727 c.p. “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquistato abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”.
All’uomo è stato inoltre rimproverata l’omessa prestazione di cura e assistenza, dovuta ad un comportamento di trascuratezza colposa: incolpato di aver lasciato il cane in giardino sempre.
A sua difesa il proprietario ha dichiarato che solo un veterinario si sarebbe potuto accorgere della grave condizione di salute del cane in giardino, non si poteva infatti dire che il cane fosse abbandonato proprio perchè tenuto nel suo giardino.
Tutto ciò non è bastato a convincere la Corte di Cassazione, secondo la quale il reato di abbandono di animali viene commesso non solo con comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali per la loro manifesta crudeltà, ma anche le condotte che incidono sulla loro sensibilità psico-fisica, procurandogli dolore e afflizione.
La giurisprudenza sull’abbandono di animali
Con riferimento alla violenza sugli animali, tema sempre più caldo ed attuale, la giurisprudenza italiana a piccoli passi si muove sempre di più verso un maggiore riconoscimento della sensibilità e salute degli animali, in particolar modo di quelli domestici.
Seppur, infatti, ancora oggi gli animali siano considerati come beni mobili all’interno del nostro codice civile, i giudici li riconoscono sempre più come esseri senzienti e tutelabili dal nostro diritto.
Si riscontrano ogni anno più processi e condanne nei confronti di chi infligge una sofferenza immotivata ad un animale, ma fondamentale per il progredire di questo diritto è la costante denuncia dei reati e degli abusi sugli animali.
Per ulteriori informazioni su questo argomento, non esitare a scriverci a info@avvocatoanimali.it
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