Animali domestici e Covid-19: le regole
Quella che stiamo vivendo è una situazione strana, grave, che richiede la partecipazione di ognuno di noi e da parte di tutti il rispetto delle regole, anche per chi ha animali domestici. Come conciliare animali domestici e Covid-19? Ecco cosa ci è consentito e cosa no.
Animali domestici e Covid-19, gli spostamenti consentiti: le passeggiate
Coronavirus o no, i nostri amici a quattro zampe hanno il bisogno e il diritto di uscire di casa per espletare i propri bisogni fisiologici: è questa una situazione di stato di necessità che gli stessi decreti Governativi e i regolamenti regionali e/o comunali prevedono in quanto tale. Portare fuori il cane è una necessità tale per cui è consentito derogare ai divieti e alle richieste di non uscire. Per farlo però è necessario:
- Essere muniti del modulo di autocertificazione che giustifichi, in caso di controllo, la motivazione dello spostamento;
- Avere sempre con sé i propri documenti che attestino l’attuale residenza;
- Non allontanarsi di più di 200 metri dalla propria abitazione se si risiede in Lombardia;
- Non creare assembramenti (ad esempio insieme ad altri padroni nelle aree cani);
- Non abusare di questo diritto.
Le visite dal veterinario
Anche per quanto riguarda le visite dei propri animali domestici dal veterinario è stata imposta una limitazione alle sole visite ritenute indispensabili e urgenti. In questo caso sarebbe utile allegare al modulo di autocertificazione una dichiarazione del medico veterinario di fiducia nella quale il professionista specifica la necessità della visita.
Per i volontari che si occupano dei randagi
In base al decreto del Ministero della Salute del 12 marzo 2020 “Sono consentite le attività di accudimento e gestione degli animali presenti nelle strutture zootecniche autorizzate/registrate dal servizio veterinario ivi compresi canili, gattili e l’accudimento e cura delle colonie feline e dei gatti in stato di libertà garantite dalla legge 281/91. Si ritiene inoltre opportuno sottolineare che gli spostamenti relativi alla cura degli animali di affezione rientrano nell’ambito della deroga relativa ai motivi di salute, in quanto sono da estendersi alla sanità animale, in conformità delle disposizioni previste dai su citati DPCM”.
È dunque possibile per i volontari che seguono colonie feline o canili continuare a provvedere alle esigenze basilari degli animali, come la somministrazione di cibo e acqua. È sempre però necessario essere muniti di autocertificazione per dimostrare la sussistenza dello stato di necessità che giustifica lo spostamento.
Ciò che la legge (e la delicata situazione che stiamo vivendo) sottintende è la persistente necessità di agire sempre con buon senso e secondo il concetto per cui è obbligatorio limitare i propri spostamenti.
Per ulteriori informazioni su questo argomento, non esitare a scriverci a info@avvocatoanimali.it
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