4zampe – Eredità al proprio animale domestico: come fare?
Vi proponiamo il testo del nostro articolo, pubblicato sul numero di Giugno 2016 della nota rivista Quattrozampe, in tema di eredità al proprio animale domestico.
Una domanda che ci viene posta molto frequentemente riguarda la possibilità di lasciare i propri beni in eredità al proprio animale domestico: spesso, infatti, veniamo contattati da persone che vorrebbero garantire il benessere del proprio amico a 4zampe anche dopo la loro dipartita, ma non sanno bene come fare e temono che le loro disposizioni non vengano poi eseguite. Riteniamo utile, quindi, fornire qualche indicazione al riguardo.
Diciamolo subito: la legislazione italiana non consente di lasciare direttamente i propri beni per disposizione testamentaria ad un animale. La nostra legge, infatti, qualifica gli animali come “res mobilia”, ossia beni mobili alla stregua di un quadro o di un televisore (sic!) e, pertanto, non è possibile nominarli eredi diretti. Possiamo quindi dire che disposizioni del tipo “Nomino erede il mio gatto” oppure “Lascio 20.000,00 Euro al mio cane” sono nulle e non possono essere in alcun modo eseguite.
Tuttavia è possibile fare in modo che i propri beni siano utilizzati per il benessere del proprio fedele 4zampe anche quando non si sarà più presenti su questa Terra. Come?
Innanzitutto è necessario redigere un testamento. All’interno di questo, si deve disporre che l’animale risulti il beneficiario di tutta o parte della quota disponibile del proprio patrimonio e che un soggetto (persona fisica o giuridica) si occupi di amministrare le somme al solo fine di assicurare il benessere dell’animale, come da disposizioni.
In sostanza non si può nominare erede diretto l’animale, ma è necessario nominare erede -o legatario- un altro soggetto (essere umano o associazione o ente etc..) affinché questo amministri la quota di eredità indicata nell’interesse esclusivo del benessere dell’animale.
Come assicurarsi che il soggetto nominato svolga il suo incarico secondo i vincoli previsti?
A tale scopo è possibile nominare un esecutore testamentario, il quale si occuperà di controllare e vigilare sulla corretta attuazione delle disposizioni testamentarie.
Date tutte le problematiche tipiche delle successioni “mortis causa” è necessario che le disposizioni testamentarie siano redatte in maniera chiara e lineare, mediante locuzioni sintetiche e precise, in modo da non dare adito ad alcun possibile futuro fraintendimento.
Inoltre, per essere sicuri che le proprie volontà vengano poi eseguite secondo i criteri prescelti, si consiglia di nominare esecutore una persona fidata ed esperta, che sia in grado di fare idoneamente rispettare le disposizioni testamentarie.
L’esecutore, oltre a gestire l’attuazione delle disposizioni “immediate” si occupa anche del controllo successivo e periodico di tutti i nominati eredi e legati, affinché questi continuino a rispettare le volontà del de cuius ed utilizzino i suoi lasciti per gli scopi da quest’ultimo individuati.
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