Quattro zampe: maltrattamento e danno morale

Vi proponiamo il testo del nostro articolo, pubblicato sul numero di Marzo 2016 della nota rivista Quattrozampe, in tema di maltrattamento e danno morale.

Tutti noi prestiamo una sempre maggiore attenzione al benessere dei nostri amici animali ed anche il mondo del diritto è chiamato ad adeguarsi.

Oggigiorno sono sempre di più i comportamenti che possono essere ricompresi nel reato di maltrattamento, per cui la decisione di fare entrare un animale nella propria casa non deve essere presa in maniera approssimativa: è necessario adottare tutte le cautele e le salvaguardie previste per assicurare il benessere del nuovo amico a quattro zampe.

D’altro canto, la scelta di tenere con sé un animale domestico determina un cambiamento di vita, creando tra il padrone e il proprio animale un legame molto forte.

Ma se a maltrattare il proprio cane non fosse il padrone, bensì un’altra persona?

In una vicenda avvenuta recentemente nei dintorni di Torino, un soggetto aveva sbattuto a terra e poi preso a calci un cane: la Corte di Cassazione Penale, in questo caso, si è espressa molto chiaramente: chi maltratta un animale deve risarcire anche il danno morale causato al suo padrone. Quindi non solo deve rispondere del danneggiamento di animali altrui, ai sensi dell’ art. 638 c.p., ma è anche tenuto al risarcimento del danno morale arrecato al padrone.

La presenza di un animale all’interno di una famiglia va indubbiamente ad influire sulla vita quotidiana dei suoi componenti, creando un legame di affezione molto forte tra gli umani e l’animale, tanto che il maltrattamento dello stesso si ripercuote senza dubbio sul suo padrone, determinando un peggioramento della sua qualità di vita e generando sofferenze a livello emotivo. Viene quindi ufficialmente riconosciuto come meritevole di tutela il legame molto forte che si instaura tra l’animale ed il suo “umano di riferimento”.

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