Il Lazio dice basta ai cani a catena e ai collari a strozzo
Questa estate oltre al caldo si è portata con sé anche un’importante decisione che arriva direttamente dal Lazio che, finalmente, ha disposto il divieto di detenzione a catena degli animali d’affezione. La scelta del Lazio di aumentare le tutele previste per legge (seppur regionale) nei confronti di cani e altri animali arriva dopo le tragiche e numerose morti dei cani legati a catena in Sardegna, costretti a un’atroce decesso durante i devastanti incendi che hanno colpito la bellissima isola.
Nel Lazio non si potranno più tenere cani a catena
La notizia è stata diffusa a inizio agosto 2021: la regione Lazio ha vietato per legge la detenzione a catena di qualsiasi animale d’affezione (cani in particolar modo) stabilendo una sanzione fino a 2500 euro per chi trasgredisce.
Il decreto laziale appena approvato va a modificare la legge regionale del Lazio n.34/1997 relativa alla “tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo” con un emendamento alle disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2021.
Un’unica eccezione (da certificare)
Il provvedimento approvato dal Consiglio regionale del Lazio prevede un’unica eccezione al divieto di cani a catena: è lasciata la possibilità al proprietario o a chi se ne prende cura di lasciare l’animale legato per motivi di salute, come nel caso in cui sia necessario che il cane non si muova in seguito a un intervento chirurgico. In questo caso però il medico veterinario dovrà certificare la diagnosi e la durata del trattamento.
Non solo stop cani a catena
Tra le altre novità approvate in consiglio Regionale, grazie alle proposte di Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) c’è anche l’obbligo di autorizzazione sanitaria per gli allevamenti di qualunque tipo di animale, il divieto di vendita di cani non iscritti all’anagrafe canina con una sanzione fino a 1500 euro per chi trasgredisce e il divieto di utilizzare i collari a strozzo.
Sarà forse la fine dei siti internet in cui cuccioli di cane di simil razza vengono venduti come borsette usate?
Il Lazio si adegua ad altre regioni, soddisfazione di Oipa
«Finalmente anche la Regione Lazio ha introdotto questo divieto, come già fatto da Campania, Veneto, Puglia, Umbria, Lombardia ed Emilia Romagna», ha dichiarato in una nota Rita Corboli, delegata Oipa di Roma. «Quella dei cani legati a catena è una pratica crudele che, come abbiamo visto nei roghi di questa estate, ha causato la morte di molti animali arsi vivi, senza possibilità di sfuggire alle fiamme: una fine atroce. Le nostre guardie zoofile, dopo la pubblicazione del provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, con i loro controlli sul campo s’impegneranno affinché il divieto sia rispettato e i trasgressori sanzionati».
Per ulteriori informazioni scriveteci su info@avvocatoanimali.it
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