Cane abbandonato si getta dal balcone: 8mila euro di multa per il proprietario
La notizia di oggi porta con sé una condanna attesa per 7 anni: il proprietario di un cane abbandonato a sé stesso e lasciato nella totale incuria è stato condannato a pagare 8mila euro di multa dopo che l’animale si è buttato dal 5° piano del palazzo in cui era lasciato.
La triste storia di Bianca, cane abbandonato
Nel 2013 un volontario di Palermo si reca fuori da un’abitazione per salvare un cane, una giovane meticcia bianca pelle e ossa, in apparente stato di malnutrizione, abbandonata a sé stessa in un appartamento situato al 5° piano di un palazzo. Nessuno dei vicini e dei residenti ha mai denunciato la situazione, che però pareva evidentemente critica anche da fuori.
Il volontario decide allora di contattare i Vigili del fuoco che, non riuscendo ad arrivare al balcone con la scala, intervengono sfondando la porta dell’appartamento e facendo irruzione nella casa.
Appena sfondata la porta i pompieri si trovano davanti una situazione di incuria e abbandono spaventosa: escrementi ovunque, croccantini sparsi per terra, mobili distrutti, e la giovane cagnolina – chiamata Bianca – completamente terrorizzata.
Alla vista dei vigili del fuoco (sconosciuti e bardati da capo a piedi) e sentito il forte rumore della porta abbattuta, Bianca terrorizzata non ha trovato altra soluzione che quella di correre fuori sul balcone sfondando la zanzariera e lanciandosi nel vuoto dal 5° piano del palazzo. Bianca è morta pochi minuti dopo, tra i vani i tentativi di salvarla da parte del volontario che aveva dato l’allarme.
Il processo e la condanna
Dopo la morte di Bianca il proprietario viene individuato e contattato: si difende sostenendo di aver lasciato il cane alle cure di una terza persona di cui però non viene mai fatto il nome, neppure durante il processo per maltrattamento di animali in cui ENPA si è costituita parte civile.
L’accusa è quella di maltrattamento di animali, disciplinato dall’art. 544 ter c.p., secondo cui “Chiunque per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5mila a 30mila euro. La stessa pena si applica a chiunque […] sottopone gli animali a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”
Il Tribunale di Palermo, preso atto dei gravi elementi accusatori nei confronti del proprietario, che lo rendono responsabile dell’incuria e della morte di Bianca, lo ha condannato al pagamento di una multa di 8mila euro (più il risarcimento delle spese legali) per maltrattamento di animali.
La soddisfazione di Enpa e l’amarezza per un’ingiusta morte
A raccontare questa triste storia su Facebook è il presidente ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) sezione di Carini, Paride Martorana, il volontario che 7 anni fa diede l’allarme per salvare Bianca. Martorana racconta: “Correva l’anno 2013 quando leggevo un post su Facebook circa l’abbandono di un cane in un appartamento vicino casa mia. Verificata la presenza della cagnolina, contattavo i vigili del fuoco di Palermo e la Polizia di Stato per soccorrerla da quell’appartamento che da mesi era diventata la sua prigione. All’arrivo dei vigili del fuoco entrati nell’appartamento, per paura sicuramente, la cagnolina ha sfondato la zanzariera ed ha fatto un salto nel vuoto per ben 5 piani. Per poi morire dopo pochi minuti, inerme, sul marciapiede. Ci sono voluti ben 7 anni per avere giustizia ed oggi finalmente è arrivata. […] Certo è che nessuno ridarà la vita a Bianca ma, almeno stavolta, qualcuno pagherà.”
Per ulteriori informazioni su questo argomento, non esitare a scriverci a info@avvocatoanimali.it
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