Mamma orsa investita e uccisa a Natale
Nel numero di marzo di Quattro Zampe parliamo di una mamma orsa investita e uccisa a Natale, a cui è stato prestato soccorso dallo stesso investitore.
Mamma orsa investita e uccisa a Natale: cosa sarebbe successo se non fosse stata soccorsa?
Durante la notte di Natale un automobilista ha investito e ucciso un’orsa che camminava lungo la strada con a seguito il suo cucciolo. L’uomo ha allertato subito i Carabinieri ma per l’animale non c’è stato nulla da fare. Ma cosa sarebbe successo se non si fosse fermato, omettendo il soccorso all’animale? Scopriamolo insieme.
Investita mamma orsa
La notte di Natale, purtroppo, non è stata per tutti felice: in quelle ore infatti un automobilista ha investito e ucciso un’orsa del Parco Nazionale d’Abruzzo che aveva con sé il suo cucciolo. Mamma orsa è morta subito dopo l’impatto, rimanendo accasciata a terra priva di vita, con il suo cucciolo a vegliare su di lei. All’arrivo dei guardiani del Parco, allertati dai Carabinieri, il corpo è stato rimosso ma per tutta la notte l’orsetto ha continuato a cercare di trovare la madre, tornando nei pressi del luogo dell’incidente senza capire cosa fosse successo.
Al fine di salvarlo dalla stessa triste sorte di mamma orsa, un’auto dei guardaparco è rimasta con i lampeggianti accesi a bordo strada per diversi giorni, per salvaguardare il cucciolo che continuava a tornare sul luogo dell’incidente. L’appello che in quei giorni è stato lanciato agli automobilisti era di fare molta attenzione, guidare con prudenza e in allerta, per evitare ulteriori tragedie.
L’investimento di un animale: non soccorrerlo è reato
Nel caso di mamma orsa l’autista investitore, subito dopo l’impatto con il grosso animale, si è fermato per prestare soccorso, allertando immediatamente le forze dell’ordine, che hanno prontamente contattato il direttore del parco.
Ma cosa succede quando, come spesso accade, un animale viene investito e lasciato agonizzante sul ciglio della strada?
Cosa dice il codice della strada
Per rispondere a questa domanda è necessario consultare il Codice della strada (D.Lgs. 285/92) che all’art. 189 comma 9 bis dispone chiaramente:
“L’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o piu’ animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno. Chiunque non ottempera agli obblighi di cui al periodo precedente è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 413 a € 1.658.
Discorso analogo per le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali, che hanno ugualmente l’obbligo di porre in essere le misure idonee ad assicurare un tempestivo intervento. Anche in questo caso, chi non ottempera verrà punito con una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da €83 a €331.
Cosa dice il codice penale
Seppur il codice della strada disponga una “semplice” sanzione pecuniaria per l’omissione di soccorso di un animale, questa può comunque comportare una responsabilità penale. Lasciare un animale in agonia, dolorante e sanguinante a bordo strada dopo averlo investito, può infatti integrare il reto di “maltrattamento di animali”, disciplinato dll’art. 544-ter c.p., che prevede una pena detentiva da 3 a 18 mesi o una multa da euro 5.000,00 a euro 30.000,00. Inoltre, se l’animale muore a causa della lesione riportata e aggravata dal mancato soccorso, la pena può essere aumentata della metà.
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