Cane aggressivo viene aizzato? Sequestro legittimo
Nel numero di luglio di Quattro Zampe parliamo di un caso del sequestro legittimo quando un cane aggressivo viene aizzato contro un’altra persona.
Legittimo il sequestro di un cane aggressivo aizzato contro una ragazza
La Cassazione si ha confermato la legittimità del sequestro di un cane utilizzato come arma, aizzato dal padrone contro la vittima di un reato.
Il caso: cane aizzato e utilizzato per commettere reato
Il Tribunale di Torino ha confermato la decisione del Giudice delle indagini preliminari che aveva disposto il sequestro preventivo di un cane, razza pitbull, utilizzato dal proprietario per realizzare una delle condotte del delitto di atti persecutori (per il quale è imputato). L’animale sarebbe stato utilizzato come “arma”, venendo aizzato contro una ragazza (vittima delle persecuzioni dell’imputato) e il suo fidanzato.
Il ricorso in Cassazione
L’imputato decide di ricorrere in Cassazione denunciando la violazione di legge attuata dal Tribunale di Torino che, per sostenere l’attualità e la concretezza del possibile pericolo generato dal cane, ha valorizzato l’episodio in cui, secondo l’accusa, il pitbull era stato aizzato contro la parte offesa. Secondo la difesa non si sarebbe tenuto conto del fatto che l’episodio richiamato era fuori contestazione essendo avvenuto cronologicamente prima dei fatti relativi agli atti persecutori trattati dall’accusa, inoltre il Tribunale non avrebbe tenuto in considerazione le discrasie delle ricostruzione dell’episodio stesso, raccontato in maniera differente dalla vittima e dalla madre di costei. Viene lamentata anche la mancata presa in considerazione del percorso di disintossicazione da stupefacenti intrapreso dall’imputato, che avrebbe potuto escludere l’attualità e la concretezza della pericolosità del cane.
Ricorso inammissibile: confermato il sequestro di un cane aggressivo
La Cassazione rigetta il ricorso ritenendolo inammissibile: il Tribunale del Riesame, infatti, secondo i giudici di legittimità ha già spiegato come l’imputato fosse solito servirsi del cane, ritenuto pericoloso, per incutere timore alla parte lesa (che in precedenza era anche stata morsa dal pitbull) e alle persone a lei legate, come avvenuto con il fidanzato.
Il fatto preso in considerazione è stato utilizzato per comprovare la pericolosità in concreto dell’animale, ritenuta persistente. Il percorso di riabilitazione dell’imputato dunque non esclude la pericolosità del cane, che aveva fatto scattare il sequestro preventivo.
Essendo la motivazione del Tribunale priva di censure e posto che il ricorso per Cassazione contro ordinanze emesse in materia di sequestro preventivo o probatorio è ammesso solo per violazione di legge, la Cassazione con sentenza 10992/2020 conferma il sequestro probatorio del pibull aizzato contro la parte lesa, rigettando il ricorso dell’imputato condannandolo al pagamento delle spese processuali.
Anche in questo caso dunque, per quanto possa essere legale effettuare il sequestro di un cane utilizzato come arma dal proprio padrone, si deve constatare come per l’ennesima volta un animale venga inteso come mero strumento di un reato, senza considerare il fatto che si tratti di un essere senziente con esigenze e affetti.
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